Che
la società stia cambiando vertiginosamente è oramai un fatto accettato da
tutti. Governi e istituzioni, e aziende sono obbligati a scapicollarsi per
adattarsi al cambiamento e cercare di cavalcare l'onda. Non tutti ci riescono e
purtroppo molti rischiano di venirne sommersi.
Noi
tutti abbiamo la sensazione che gran parte della nostra società sembra non
riuscire ad adeguarsi al mondo che cambia. Ed è proprio la creatività che può
aiutarci, in una realtà sempre più complessa, a trasformare un problema in una
sfida da superare, e a fare della mancanza l’occasione per innovare.
La
creatività, per noi, è da intendersi come un complesso di predisposizioni
innate che possono venire più o meno sviluppate dalla famiglia, dalla scuola e
dalla società.
Per
fare questo, bisogna tenere conto che l’intelligenza creativa deriva dalla
confluenza di tre fattori: talento, metodo ed energia, necessari per
l’attivazione del processo creativo.
Nelle
migliori università americane oggi la creatività ha raggiunto lo status di
disciplina accademica. E non stiamo parlando di corsi di laurea che studiano le
dinamiche della creatività sotto il profilo psicologico o manageriale, ma di
interi corsi volti a sviluppare un approccio creativo negli studenti. E se,
certamente, la creatività può essere usata anche per aumentare il fatturato,
rimane comunque una strada privilegiata per affrontare il cambiamento e per innovare.